5 tipi di chiodi per il legno che non devono mai mancare

Esistono tanti tipi di chiodi per il legno e chi lavora da tempo con la falegnameria lo sa bene. E conosce anche il valore di questo strumento storico, un punteruolo di metallo con testa più o meno piatta che consente di unire due pezzi di legno con metodi differenti. Certo, esistono anche soluzioni più eleganti e meccanicamente valide per creare blocchi unici da assi o piani differenti. Pensa, ad esempio, agli incastri di legno.

O magari ai lavori svolti con la colla, in alcuni casi conviene lavorare in questo modo. Ma è innegabile che alcuni tipi di chiodi sono indispensabili in molti casi. Quali sono i modelli imprescindibili e che ogni officina, garage, luogo di lavorazione del legno deve avere in una cassettiera ben organizzata? Qui trovi la lista.

Da carpentiere

Iniziamo dai classici. Questo tipo di chiodo è quello che si trova di solito in ogni cassetta degli attrezzi. Serve per unire due pezzi di legno con un cilindro di metallo caratterizzato da una testa piatta, con leggera zigrinatura e un gambo liscio che può avere un diametro più o meno abbondante.

tipi di chiodi per il legno

La lunghezza varia dai 20 ai 150 millimetri, mediamente un buon chiodo per il legno è in ferro, con lunghezza di 50 millimetri e 3 di diametro. Nella maggior parte dei casi questi tipi di chiodi per il legno non sono lisci ma hanno una leggera sagomatura nella parte alta del gambo che prende il nome di tacche di mordenza. Alcuni modelli possono avere un profilo differente che può essere anellato o dentellato per aumentare la presa.

Ricorda che in alcuni casi puoi acquistare i famosi chiodi con punte piane larghissime o PLL (Punta Larga Larga) che sono una via di mezzo tra le semenze e i normali chiodi per il legno.

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Cambretta

Noto come chiodo a U, cavallottino o rovesciato. Serve a unire due elementi con la pressione del gambo che forma un arco, rispetto ad altri tipi di chiodi per il legno non c’è una testa ma due estremità con punta.

Non ha una testa tonda sulla quale battere con il martello ma è la stessa gobba formata dal metallo ricurvo a offrire la base per imprimere le due estremità appuntite nel legno. Attenzione, il chiodo adeguato per mantenere un cavo non è questo ma il modello fissacavo, con guida in plastica che non rovina la guaina.

Chiodi in acciaio

Sono simili a quelli da carpentiere ma hanno una particolarità: sono in acciaio. Quindi particolarmente resistenti e duri. Si usa per i lavori nel cemento, per le attività di muratura. Di solito per il legno vanno bene i chiodi in ferro ma devono essere zincati per evitare problemi con la ruggine. Quelli in acciaio si usano solo per i lavori su superfici dure. Ma è sempre una buona idea avere qualche chiodo in acciaio.

Chiodi a spillo

Sono i classici chiodi senza testa per il legno, servono per piccoli lavori di rifinitura. Ad esempio per unire cornici o battiscopa. Esistono anche modelli con una leggera forma conica che fa da testa ma che comunque scompare nel legno una volta inserito con attenzione nel materiale che stai lavorando con cura.

Questi modelli – noti anche come aghi o chiodi a testa persa – permettono di nascondere completamente la presenza stessa dell’elemento metallico dato che quasi scompare. In realtà i modelli a testa conica si chiamano groppini o punte di Parigi ma l’effetto è lo stesso: il chiodo scompare anche grazie all’uso di un leggero strato di stucco che copre il buco. In questi casi conviene usare martelli con la testa poco ingombrante per avere maggior controllo e precisione delle lavorazioni artigianali.

Semenze

Tra i diversi tipi di chiodi per il legno ci sono le semenze, modelli ridotti in termini di lunghezza ma con due caratteristiche fondamentali: hanno la testa rotonda molto larga e un profilo quadrato, affilato.

Il compito delle semenze – grazie a queste caratteristiche particolati – è quello di fissare i tessuti al legno. Possono essere usati anche su pezzi di legno non molto profondi dato che sono chiodi corti, ma la struttura del gambo e la testa abbondante permette alla stoffa di assestarsi al meglio. E di rimanere ben tesa.

Quando la testa di questi chiodi si presenta sagomata o decorativa possiamo parlare di bullette o borchie, sempre per un uso legato soprattutto alla tappezzeria. Tu, ad esempio, hai questi chiodi in officina? Li usi spesso?

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