Per la realizzazione di questo banco da lavoro in legno riciclato sono partito da vecchie travi di pino ventennale con cui ho realizzato le gambe, un pannello di mdf, doghe di pino e ruote per mobili.
Un progetto che racchiude i 3 elementi fondamentali della filosofia del maker:
- Fai da te
- Riciclo
- Funzionalità
Il piano del banco è circa 200×100 cm, ma ovviamente puoi replicarlo secondo le tue esigenze e le tue possibilità anche in relazione alle dimensioni del tuo laboratorio/garage.
Quello che conta ovviamente sono le tecniche e le strategie che ho utilizzato per arrivare al risultato finale e che possono essere applicate non solo ad un banco da lavoro, ma anche ad un tavolo o altri tipi di mobili sia per il laboratorio che per la casa.
Ma, dopo questa premessa, procediamo con la realizzazione vera e propria!
Preparazione del legno riciclato
Ho tagliato delle porzioni di alcuni travi di pino molto vecchi che erano accatastati in un terreno.
Una volta portati in laboratorio li ho puliti rimuovendo terra, sporcizia e controllando che non ci fossero chiodi.
Avendo bisogno di pezzi con sezione 12×12 cm per fare le gambe del mio banco ho deciso di rifilare questi travetti in modo che rimanesse 13×13 cm; questo perché poi li passerò anche alla pialla filo/spessore in modo da rettificarli e avere delle superfici lisce e perfettamente pulite.
Ho fatto l’operazione di sgrossatura alla sega a nastro ed ho ottenuto i miei travetti.
Oltre ai travi ho recuperato anche delle vecchie palanche e tavole.
Con le palanche realizzerò i traversi del banco.
Da queste ho dovuto scartare parecchie porzioni marce, ma le parti che ho recuperato sono davvero belle e mi sono ritrovato a lavorare del legno molto bello.
Con questo materiale sono riuscito ad ottenere solo 3 traversi lunghi e 3 corti a fronte dei 4 e 4 di cui avevo bisogno, ma ho recuperato alcuni pezzi di scarto e, incollandoli fra loro, ho ottenuto i traversi mancanti.
Piallatura del legno riciclato per la realizzazione del banco da lavoro
Operazione successiva è quella di piallatura a filo.
Se non lo sai questa operazione si effettua con una macchina stazionaria che pialla grazie a un rullo dotato di coltelli il quale asporta il legno dai pezzi che vengono fatti scivolare sul piano; il rullo, che si trova a metà del piano, sporge di pochi millimetri in modo da rimuovere il materiale quel tanto che basta per rettificare il pezzo in lavorazione.
Come prima cosa ho piallato a filo sia le gambe del banco ricavate dai travetti che i traversi lunghi e corti.
Una volta asciugata per bene la colla ho piallato anche i pezzi ottenuti dagli scarti.
Intestatura di gambe e traversi per il banco da lavoro
Dopo aver piallato tutti i pezzi sono passato alla fase di intestatura: portare i pezzi alla misura corretta per l’assemblaggio troncandoli.
Come si decide l’altezza delle gambe di un banco?
Per l’altezza totale del tavolo ho deciso di tenerla identica a quella del banco da falegname che ho realizzato qualche tempo fa.
Per arrivare a quell’altezza di 90 cm però devo considerare: l’altezza delle ruote (13 cm), lo spessore del piano mdf (3 cm) e lo spessore del rivestimento superiore (1 cm).
90-13-3-1= 73 cm
Quindi le gambe dovranno essere lunghe 73 cm.
Ma c’è un problema: le gambe sono di sezione 12×12 cm e io non ho una troncatrice che tagli questa altezza…
Così ho dovuto utilizzare il mio carrello a squadrare autocostruito per il banco sega.
Secondo intoppo: l’altezza massima di taglio del banco sega è molto più bassa del travetto e quindi dovrò fare 4 tagli ruotando il pezzo su sé stesso.
Inoltre i travetti da intestare sono molto più lunghi della battuta del carrello e questo non mi permette di usare il blocchetto di stop che mi aiuterebbe a fare tagli ripetuti tutti uguali e, soprattutto, ho bisogno di una parte già intestata da usare come riferimento…
Così ho usato un escamotage: ho segnato un punto arbitrario sulla riga millimetrata della battuta e l’ho riportato con una squadretta su tutte e 4 le facce del travetto; in questo modo potrò fare i tagli di troncatura semplicemente girando di volta in volta il pezzo e prendendo lo stesso riferimento. (soprattutto di questa parte vi consiglio di guardare il video della realizzazione: è molto più facile guardarlo nel video che spiegarlo a parole. Trovate il link al video in fondo all’articolo)
Una volta intestate perfettamente le 4 gambe ho impostato il blocchetto di stop sulla battuta a 73 cm, la lunghezza definitiva che dovranno avere, e ho iniziato i tagli di troncatura veri e propri.
Per i traversi, avendo sezione più piccola, non ho avuto questi problemi e li ho potuti troncare direttamente alla troncatrice portandoli a misura: i traversi lunghi a 190 cm e quelli corti a 90 cm poiché il piano superiore del banco è un pannello di mdf da 200×110 cm che ho preso già squadrato in segheria.
Incastro gamba traverso per banco da lavoro in legno riciclato
Per quanto riguarda la giunzione fra gambe e traversi ho deciso di realizzare un incastro molto semplice che sarà supportato anche da colla e viti.
Praticamente, al banco sega e alla sega a nastro, ho asportato dai travetti la porzione di materiale necessaria ad inserirci il traverso.
Una volta pulita la sede ottenuta con lo scalpello ho incollato i traversi con una colla particolare: si tratta di una colla D4 in cartucce che mi era avanzata da una vecchia collaborazione.
La particolarità di questa colla è che asciuga in 20 minuti ed, essendo più spessa di una semplice vinilica, riesce a riempire interstizi fino a 4 mm.
Inoltre blocco i pezzi con delle viti da 6 cm dopo aver messo tutto a 90° con l’aiuto di una squadra e un morsetto.
In questo modo ho ottenuto i 2 gruppi gambe formati da 2 traversi corti e 2 travetti.
Inserimento pezzo di riporto su un listello
Nell’analizzare i traversi lunghi mi sono reso conto che uno aveva un’estremità leggermente svasata e quindi irregolare.
Quindi ho deciso di applicare un pezzo di riporto preso da uno scarto di lavorazione per ingrossare quell’estremità.
Prima ho rettificato la superficie con la pialla manuale, poi ho incollato il pezzo di riporto e, infine, ho rimosso la parte in eccesso al banco sega.
Montaggio dei traversi lunghi – Banco da lavoro in legno riciclato
Fatto questo avevo tutto pronto per l’assemblaggio della struttura principale del banco da lavoro.
Ho disposto i 2 gruppi gambe preparati in precedenza e iniziato a montare i traversi lunghi che li congiungono.
Per farlo mi sono servito di: una squadra per posizionare tutto a 90°, un morsetto per tenerli fermi e tirafondi da 6×10 mm.
Ho ripetuto la stessa operazione per tutti e 4 i traversi su tutte 4 le gambe del tavolo.
Per rinforzare la struttura ho inserito anche un traverso corto mediano nella parte inferiore.
Montaggio delle ruote – Banco da lavoro
Approfittando del fatto che la struttura fosse capovolta ho deciso di montare anche le ruote.
Si tratta di ruote che tengono grossi pesi e le ho inserite avvitandole sotto alle gambe con delle viti per legno da 5 cm di lunghezza per bloccarle al meglio.
Fatto questo posso capovolgere il banco portarlo in posizione definitiva e montare anche due traversi corti mediani nella parte superiore della struttura.
Piano del banco da lavoro in legno riciclato
Completata la struttura mi sono dedicato al piano superiore.
Per prima cosa ho montato il pannello in mdf da 3 cm che sarà la base del top il quale verrà rivestito con un bordo in massello e delle doghe riciclate dalla stessa catasta di tutto il materiale usato finora.
Si tratta di doghe ricavate da tavolette spesse circa 25 mm che ho prima intestato e poi spaccato a metà alla sega a nastro.
Così avrò tante tavolette da circa 8 mm da applicare sul mdf che mi dà la planarità; inoltre sarà facile sostituire una doga nel momento in cui si rovinerà o si romperà.
Preparazione doghe per rivestimento del top
Prima operazione: rifilare le tavolette al banco sega portandole tutte alla stessa larghezza.
In seconda battuta le ho passate alla pialla a spessore e spaccate alla sega a nastro per ottenere uno spessore di 9,5 mm circa.
Infine le ho rettificate alla pialla a filo per avere lo spessore definitivo e superfici planari.
Personalmente ho dimenticato di attendere un paio di giorni prima di utilizzare queste doghe per fare in modo che si asciugassero nel modo corretto, ma ti consiglio di farlo per evitare che successivamente cambino l’aspetto del manufatto.
Infatti, soprattutto quando tagliamo il legno in questo modo, esponiamo il cuore del materiale all’aria e tutte le tensioni interne e l’umidità presente viene rilasciata; questo ne cambia le dimensioni, soprattutto in larghezza.
Montaggio delle doghe per rivestimento del piano
Per rivestire il top del banco da lavoro ho disposto le tavole poggiandole sul piano in mdf senza fissarle in modo da simulare l’assemblaggio definitivo.
Quindi ho iniziato mano mano ad incollarle e inchiodarle per file seguendo un disegno e un modo di lavorare simile al montaggio di un parquet.
Per assicurarmi la linearità delle doghe mi aiuto con una livella lunga con cui verifico di volta in volta che una fila sia allineata e non ci siano “denti”.
Finito il montaggio delle tavolette ho sgrossato con il seghetto alternativo i bordi che sporgevano dal piano e infine ho rifilato con il rifilatore e una fresa con cuscinetto.
Montaggio del bordo in massello
Per rifinire il bordo del banco in modo da nascondere il piano in mdf e lasciare a vista solo il rivestimento ho deciso di montare un bordo in massello realizzato con lo stesso legno delle doghe.
Quindi ho preparato dei listelli sfilando le tavolette riciclate e piallandole per ottenere i listelli.
Successivamente ho fatto i tagli a 45° per le giunzioni negli angoli del piano e poi incollati e inchiodati in posizione.
Finitura del top del banco da lavoro in legno riciclato
Visto che le tavolette presentano alcune irregolarità (nodi, fessure, ecc.) ho deciso di colmare questi spazi con della resina epossidica.
Quindi ho pulito gli spazi in cui fare le colate con l’aiuto di uno scalpello.
Successivamente ho preparato dell’epossidica nera e l’ho colata semplicemente nei punti prefissati.
Quindi, mentre la resina asciugava, ho rifinito con la pialla manuale il dentino fra bordo e piano e, infine ho levigato con levigatrice a nastro e rotorbitale.
L’ultimo passaggio prima della finitura vera e propria è stato smussare e carteggiare tutti gli spigoli esterni del bordo riportato.
Pulito e rimossa tutta la polvere ho iniziato l’applicazione dell’olio di tung miscelato con trementina al 50% e, dopo l’asciugatura, una mano di cera d’api color mogano che ha scurito e risaltato il colore e le venature del legno.
Purtroppo avevo terminato l’olio danese che preferisco perché è una vera e propria vernice che asciuga molto più velocemente degli olii comuni e protegge benissimo il legno.
Infine ho installato un pannello in mdf anche nella parte inferiore del banco in modo da avere un ulteriore piano d’appoggio.
E il mio nuovo banco da lavoro è pronto, bello e funzionale, ampio proprio come lo desideravo da tantissimo tempo.
Per vedere tutto quello di cui si parla in questo articolo e i dettagli delle varie lavorazioni guarda il video relativo sul mio canale YouTube.
Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con Utensileria Online, l’e-commerce con più di 48’000 prodotti sia per allestire il proprio laboratorio che per trovare le attrezzature e gli accessori che ci servono.