In questo articolo voglio rispondere a tutte le domande che mi sono state fatte in relazione ai passaggi precedenti sulla realizzazione di una stanza in cartongesso.
Negli articoli precedenti abbiamo visto:
- Progettazione
- Struttura in legno lamellare
- Pareti e contropareti in cartongesso
- Realizzazione controsoffitto in cartongesso
- Stuccatura pareti e controsoffitto in cartongesso
Cliccando sulle voci dell’elenco qui sopra puoi leggere gli articoli precedenti per capire tutto il lavoro fatto finora e comprendere il resto di questo articolo.
Realizzazione stanza in cartongesso: Organizzazione del lavoro
Ogni volta che giro un video per YouTube devo prima organizzare diversi aspetti: scegliere il progetto da presentare, lo stile del video, le inquadrature, la grafica, ecc.
Senza parlare di tutta la parte progettuale come la scelta dei materiali, le tecniche da utilizzare e molto altro…
Questo per quanto riguarda un semplice video…
Se parliamo di un progetto complesso come quello di questo format tutto si moltiplica in modo esponenziale!
Infatti, per realizzare l’ufficio in cartongesso, ho dovuto coordinare 30/35 persone tra operai, tecnici e operatori perché il lavoro abbastanza elaborato lo richiedeva e perché ho deciso di realizzare un format a puntate in stile televisivo.
Questo ha aggiunto al classico tutorial che faccio solitamente sul mio canale anche una corposa parte di intrattenimento.
Per questo ho deciso di dedicare questa puntata interamente alle varie domande e osservazioni che mi avete posto durante gli episodi visti finora in modo da chiarire vari punti.
Stanza in cartongesso fai da te: domande e risposte
1 Perché avete realizzato una struttura in legno per sostenere il cartongesso?
Molti, anche i professionisti del cartongesso, mi hanno fatto questa domando sostenendo che sia stato uno spreco di soldi montare una struttura in legno lamellare a sostegno del cartongesso.
Il progetto è nato direttamente da me e Matteo che abbiamo scelto l’area del capannone in cui fare la nuova stanza e Saint-Gobain ci ha lasciato totale libertà in questa scelta.
In realtà il sistema sarebbe totalmente auto-portante, ma il fatto di avere un soffitto totalmente staccato dal tetto del capannone lo avrebbe fatto pesare totalmente sulle pareti in cartongesso…
Denis, referente tecnico di Saint-Gobain, ci aveva consigliato di fare la struttura in ferro o in acciaio.
Visto le macchine a disposizione presenti in capannone da Matteo però abbiamo deciso di usare il legno lamellare che, in fin dei conti, non è stato così costoso.
Infatti, tutto il legno lamellare usato, compreso di ferramenta, ci è costato circa € 400 + iva
Avremmo potuto prendere dei travi di sezione più piccola per risparmiare, ma abbiamo scelto una struttura sovradimensionata così da avere maggiore solidità anche in vista della costruzione di un eventuale soppalco in futuro.
2 I materiali usati sono sprecati per questa applicazione?
La scelta dei materiali usati è stata fatta interamente da me con il supporto tecnico di Denis il quale mi ha consigliato in base alle esigenze di Matteo.
Ad esempio la scelta della lastra Habito Forte è dovuta alla necessità di avere un isolamento particolare poiché si tratta di un ufficio inserito in un capannone e ha bisogno di essere acusticamente protetto dai rumori generati dalle macchine.
Un semplice aneddoto: una volta completato il lavoro ero con Matteo nell’ufficio per delle call e nel frattempo Luca, lo stagista che collaborava con Matteo in quel periodo, stava lavorando in laboratorio.
Non avevamo alcun problema di rumori all’interno dell’ufficio grazie all’isolamento delle pareti che abbattono di circa 70/80 decibel il rumore esterno.
In conclusione la scelta dei materiali va fatta in base alle esigenze di ognuno.
Quella usata da noi è solo una delle tantissime configurazioni possibili che possono essere adattate in base al risultato che si vuole ottenere.
3 Perché avete scelto di montare più vetrate verticali invece di una sola orizzontale?
Inizialmente, in fase progettuale, avevamo pensato di realizzare ben 3 vetrate verticali mentre poi, una volta realizzata la struttura in legno, ci siamo resi conto che 2 sarebbero bastate.
Inoltre avere questo tipo di configurazione ci ha permesso di avere una parete simmetrica con una grande porzione libera al centro in cui posizionare una bellissima lavagna, utile per il lavoro di Matteo.
Questa parete fra le due vetrate è diventato il punto focale della stanza e l’ha resa migliore sia dal punto di vista estetico che funzionale.
4 Non montate una porta standard!
Questo consiglio ci è stato dato da molti makers che seguono il canale.
Si tratta di un’osservazione molto intelligente che in realtà avevamo già previsto dall’inizio poiché eravamo consapevoli del fatto che sarebbe stato utile avere un vano più largo del solito.
Questo perché si tratta sì di un ufficio, ma comunque posto all’interno di uno spazio di lavoro in cui si utilizzano delle macchine…
Per questo la porta può diventare un passaggio comodo anche per stampanti 3D, laser e CNC!
Così abbiamo comprato sin da subito una porta da 90 cm.
5 Non sarebbe stato meglio fare tutto in muratura?
Abbiamo preferito il sistema a secco per la rapidità di esecuzione.
Infatti abbiamo impiegato circa 16 giorni per la realizzazione totale per via delle riprese che raddoppiano il tempo di lavoro poiché ogni volta bisogna fermarsi per riprendere le operazioni.
I tempi più brevi del sistema a secco rispetto a quello in muratura classica sono dovuti soprattutto al fatto che non ci sono tempi tecnici di asciugatura da attendere fra una lavorazione e l’altra.
Anche questa è stata una mia scelta in relazione alle varie considerazioni fatte per le nostre esigenze.
6 Come procederà il lavoro in futuro?
Mancano altre 3 puntate per il completamento del format.
- Pavimento
- Rifiniture varie (Finestre, arredamento e parete in finti mattoni…)
- Conclusioni
Questo dopo la tinteggiatura, che abbiamo effettuato con Weber Deko Gypsum, un prodotto che ci consente di verniciare direttamente sul cartongesso senza bisogno di un primer.
Un altro prodotto selezionato è il Weberprim RA13 utilizzato sulle pareti rasate e aggiunto a Weberdeko Pure che non contiene sostanze inquinanti e che ha all’interno una tecnologia certificata che abbatte la formaldeide per 8 anni.
Si tratta di prodotti Weber che ci ha consigliato Valentina, la referente di questa azienda.
Per quanto riguarda il pavimento inizialmente avevamo pensato ad un gres, ma poi abbiamo optato per dei listoni in PVC.
Nelle prossime puntate del format vedremo insieme tutti i dettagli anche di queste realizzazioni.
Per vedere tutto quello di cui si parla in questo articolo guarda il video relativo sul mio canale YouTube.
Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con Saint-Gobain. Ovvero azienda di riferimento nella produzione e distribuzione di materiali per la sicurezza e comfort abitativo, e con il sistema Gyproc.